Cambiare l’orario di lavoro senza accordo è illegittimo. Lo dice il Tribunale di Como
Una recente ordinanza del Tribunale di Como (n. 348 del 7 luglio 2025) ha segnato un importante passo avanti nella tutela dei lavoratori e delle lavoratrici che si fanno carico della cura dei figli piccoli o dei genitori anziani.
I fatti
Una lavoratrice, madre di due bambini piccoli, si è vista modificare unilateralmente l’orario di lavoro dal proprio datore. Il nuovo turno, imposto senza consenso scritto, le rendeva impossibile gestire gli impegni familiari quotidiani.
La dipendente ha fatto ricorso e il Tribunale le ha dato ragione.
Cosa ha stabilito il giudice
Secondo i giudici comaschi:
“Essere madre o essere impegnata nella cura di familiari anziani rappresenta una condizione giuridicamente rilevante. Imporre cambi di orario senza tenere conto di queste responsabilità può costituire discriminazione indiretta.”
L’azienda è stata condannata a risarcire la lavoratrice con 5.000 euro.
Perché è importante
La sentenza ribadisce due principi fondamentali:
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I turni non si impongono, si concordano.
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I carichi di cura rientrano nella sfera delle tutele antidiscriminatorie.
Se un orario di lavoro impedisce a una persona di:
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portare i figli a scuola,
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assistere un genitore malato,
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garantire una normale gestione familiare…
…allora quel cambiamento può essere illegittimo, se non concordato.
Servono però delle prove
Non basta dire: “Non riesco più a gestire la famiglia.”
Serve dimostrare:
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la responsabilità di cura,
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le conseguenze concrete del nuovo orario,
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e la mancanza di accordo scritto.
In conclusione
Lavorare non può significare sacrificare la vita familiare.
Il diritto del lavoro non ignora i figli, né gli anziani.
Se ti trovi in una situazione simile, non restare in silenzio.
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